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lunedì 21 marzo 2016

Recensione libro: The fall. Ascesa e caduta di Lance Armstrong.

The fall. Ascesa e caduta di Lance Armstrong.

Se siete interessati a capire fino in fondo il significato di “caccia alle streghe” questo è il libro che fa per voi.

Naturalmente non serve un libro di 300 e passa pagine per rendersi conto che quella contro Armstrong sia stata una punizione esemplare e un modo di ripulire uno sport che da anni, o per meglio dire, che da sempre è stato e probabilmente è ancora fortemente legato nei risultati al doping.

Non penserete mica che Armstrong sia l’unico ciclista che ha fatto uso di farmaci dopanti?
Il doping sta al ciclismo (in particolare al Tour de France) come Michael Jordan sta al basket.

Ovvero il doping, o per meglio dire l’abuso di sostanze dopanti, è sempre stato parte integrante del ciclismo e non esiste ciclista vincente che non ne faccia uso.
Leggendo di sport la pratica del doping è ormai diffusa in tutte le discipline a tutte le categorie, come evidenzia l’ultimo caso riferito a Maria Sharapova nel mondo del tennis.

Non è raro vedere spogliatoi pieni di tracce di sostanze dopanti anche a livello amatoriale.
Non mi riferisco a dosi di testosterone o anabolizzanti ma credo che a livello teorico non vi sia nessuna differenza tra assumere della cardio aspirina prima di una mezza maratona a livello amatoriale, o iniettarsi una dose di EPO prima di una tappa del Tour de France.
In entrambi i casi vuol dire assumere delle sostanze dopanti, ovvero che aumentano le normali prestazioni che si potrebbero ottenere dal nostro corpo in una determinata attività.
O ancora ricevere trasfusioni di sangue ossigenato prelevato precedentemente nei ritiri in montagna durante la preparazione estiva delle squadre di calcio.

Che differenza c’è tra la cardio aspirina e l’epo?
Nessuna, in entrambi i casi si cerca di migliorare le prestazioni con un aiuto esterno.
Si truffa se stessi, prima di tutto, per poter superare il proprio record personale.

L’abuso di sostanze, ovvero doparsi oltre il consentito (notare la differenza tra doparsi il consentito e doparsi oltre il consentito) è quindi presente in tutti gli sport, dalla boxe, al running, per passare alla formula 1 e il tennis.

Vince la squadra o l’atleta che riesce meglio degli altri a restare sotto i parametri consentiti senza farsi mai beccare in fallo.
Perchè il segreto è quello, utilizzare sostanze sotto i livelli consentiti, oppure utilizzare sostanze che non sono ancora state introdotte nell’elenco di quelle proibite.

Ho letto il primo libro di Armstrong, “Non solo ciclismo, il mio ritorno alla vita” e penso che questo sia il libro che meglio descrive Lance Armstrong.


Questo ultimo libro invece parla di un ciclista dopato oltre il consentito che vince 7 tour de France di fila, raffigurandolo come il male assoluto dello sport.

L’autrice del libro potrebbe sostituire il personaggio Armstrong con un qualsiasi altro nome e non cambierebbe niente (se non le vittorie).

Non si fa altro che mettere in evidenza l’arroganza della persona, il suo orgoglio e la sua cattiveria nelle relazioni con i compagni e atleti.
Il risultato è che nel lettore appassionato di ciclismo si instauri quasi una difesa di Armstrong, preso come bersaglio da tutti i poteri forti per ripulire lo sport.
Accanirsi contro di lui, fa pensare quasi più a gesti di invidia nei suoi confronti per quello che è riuscito a fare (sia chiaro, dopandosi, come tutto il mondo del ciclismo in quegli anni).
Invidia per le sue vittorie, per la sua potenza, per le sue prestazioni.

La Postal Service aveva più soldi per organizzare un programma doping migliore delle altre squadre?
E’ cosi ovunque, fa parte del gioco e dello sport ciclismo.
Se il doping fa parte del ciclismo, è naturale che la squadra che ha più soldi da investire ne tragga più profitto.
E’ come dire che il Real Madrid ha più soldi delle altre squadre e si può permettere di comprare giocatori più forti e vincere tutto e non è giusto che gli sia concesso farlo.

Quindi per invidia i tifosi delle altre squadre iniziano a accanirsi sui giocatori del Real Madrid per scoprire se abusano di sostanze dopanti in modo fuori dal consentito (naturalmente anche nel calcio se ne fa abuso).

L’alternativa, come già succede in alcuni sport americani, è mettere un tetto salariale massimo, una spesa massima che un club o una franchigia possono spendere (che nulla ha a che vedere con la farsa applicata in Europa per i club calcistici, dove se sforata, viene addebitata una multa).

Forse dovrebbero mettere un tetto massimo anche per il doping.
Puoi spendere solo tot soldi per doparti (pura provocazione naturalmente).

Postal, soldi, possibilità di più doping.
Real Madrid, soldi, possibilità di compare Messi.
Partendo dal presupposto che il doping è ciclismo, dove sta la differenza?

Naturalmente è una provocazione quella che sto facendo ma non trovo corretto ridurre una persona a zero quando tutto il mondo sapeva ed era colpevole allo stesso modo.
In oltre parliamo di una persona che nel bene o nel male ha ridato speranza a molti malati di tumore è stato dipinto come un eroe, come colui che risorge dalla malattia e vince.

Una speranza per tutti, anche se costruita, ma quando sei in certe condizioni anche questa speranza è indispensabile.

Allora andrebbe distrutta anche la Nike che lo sponsorizzava e proponeva il famoso spot “Di cosa mi faccio? Mi faccio il culo 6 ore al giorno in bicicletta”.

Come sempre molto più comodo e chiassoso prendere di mira una persona e punirla per tutti. Avendo letto due libri su Armstrong, per me resta un campione.
Nessun altro ciclista, dopandosi come ha fatto lui è riuscito a stargli davanti.

Anche Pantani, che di doping ne ha fatto uso e abuso, gli è rimasto dietro e nulla ha potuto contro una forza della natura (fisica e mentale) come Lance Armstrong.


Indice delle frasi: The fall. Ascesa e caduta di Lance Armstrong.

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