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venerdì 31 marzo 2017

Recensione libro: Perseverare è umano di Pietro Trabucchi

Recensione "Perseverare è umano di Pietro Trabucchi".

Un libro da avere e leggere assolutamente.
Interessante per tutti, dallo sportivo a chi resta sul divano cercando scuse per non fare.

Perchè?
Ve lo spiego subito.

Dopo la lettura del primo libro di Pietro Trabucchi, Resisto dunque sono, non vedevo l’ora di leggere il secondo libro (in ordine coronologico di uscita).
Prima di farlo ho però atteso diverso tempo perchè sapevo che sarebbe stato un libro che mi sarebbe piaciuto e che avrei apprezzato.

Quindi mi sono voluto gustare l’attesa, ovvero quel momento in cui si gode di una certa sensazione di felicità nell’aspettare qualcosa o un evento.
Del resto, dicono che la felicità si raggiunga un attimo prima di riuscire in qualcosa, un momento prima di avere qualcosa.
Come quando si desidera qualcosa, ma non si può averla.
Alla fine si acquista l’oggetto del desiderio e il tempo che passa tra l’ordine e l’averlo nelle mani è il vero godimento.

Fatta questa piccola premessa, torniamo al nostro libro: Perseverare è umano.
Di primo acchitto potrebbe sembrare sbagliato, scambiando erroneamente la parola perseverare con insistere in maniera cocciuta, anche se si sbaglia, ripentendo gli stessi errori.

L’autore rimarca invece come perseverare sia umano, arrendersi sia diabolico.

Ma attenzione: il libro non parla (nello specifico) di rapporti tra le persone (vi sarà solo un capitolo dedicato alla motivazione all’interno di un team) ma di perseverare nei propri obiettivi mantenendo la motivazione, nonostante i fallimenti, sempre presente e forte.
Quindi non parla assolutamente, per capirci, di insistere in una relazione d’amore ormai naufragata.
Per questo credo ci siano altri libri (che probabilmente in questo caso consiglieranno di voltar pagina).

Tornando al libro: il primo in ordine cronologico, tratta la RESILIENZA argomenta il concetto di resilienza, che possiamo tradurre in resistenza agli eventi come stress o simili), mentre nel secondo, Trabucchi snocciola in una decina di capitoli il significato di automotivazione, motivazione all’interno di un gruppo, mantenimento della motivazione personale, ovvero tutto quello che gira intorno alla MOTIVAZIONE e non solo.

Come il primo anche questo è una lettura indispensabile sia allo sportivo “amatoriale” sia a chi di sport non ne pratica e desidera capire come mantenere alta la sua motivazione nella vita di tutti i giorni, oltre che essere, naturalmente, una lettura altamente formante per “sopravvivere” nella nostra società, ormai piena di falsi miti e scorciatoie che a poco portano se non a farla franca (non sempre) nel breve per pagare poi un conto salato successivamente.
Perchè alla fine, il conto lo devono pagare tutti, prima o poi bisogna passare dalla cassa.
Tanto vale essere preparati.


Si inizia con le definizioni di questa caratteristica, la motivazione, che l’autore non smette di sottolineare debba essere trovata dentro di noi, diffidando dai maghi della motivazione che sono principalmente buoni spunti per scene epiche di film, come il discorso di Al Pacino in “Ogni maledetta domenica” (discorso del coach alla propria squadra di football americano).
A dir la verità anche in questo caso vi è una spiegazione che Trabucchi illustrerà negli ultimi capitoli (motivazione di team).

Ma allora perchè non intitolare il libro “Manuale della Motivazione”?
Cosa c’entra la parola perseverare con motivazione?
In realtà è proprio il saper mantenere alta la motivazione a raggiungere un obiettivo o uno scopo che fa la differenza.
La perseveranza nel mantenere alta la motivazione che proviene da dentro di noi e non quella indotta esternamente (destinata a scomparire nel breve).
Molto esemplificativo in questo senso sono il numero di tentativi falliti (606, seicentosei) da Paul Ehrlich durante la ricerca per trovare una cura contro la sifilide.
Se non avesse avuto una forte motivazione interiore al raggiungimento del suo scopo non lo avrebbe raggiunto, fermandosi probabilmente ai primi tentativi andati male.

Durante la lettura, dalla motivazione individuale si passa a quella di gruppo, alla motivazione condivisa in un team (lavorativo o di squadra) passando per la motivazione indotta ai bambini e l’esempio che i genitori dovrebbero portare (ormai quasi scomparso nelle abitudini di questi anni).

Non è un libro da confondere con il pensiero positivo o magie simili.

Non esistono magie in questo campo, esiste solo la voglia di proseguire, la motivazione che non si basa sull’euforia del momento e che non è dovuta a ricompense materiali (soldi, riconoscimenti, ecc. ecc.).

Un gran gran bel libro stra super consigliato a tutti quelli che sono alla ricerca di una lettura seria ma non pesante (le 100 e qualcosa pagine volano via come non mai).
Non è necessario leggere il libro “Resisto dunque sono” prima di questo.
Potete leggerli anche invertiti.
L’importante è leggerli.

Se anche solo fate vostra una minima parte di quello che propone l’autore, ne uscirete un pochino migliori e un pò più perseveranti nei vostri obiettivi giornalieri.

All’interno del blog trovate le parti principali con riportate le frasi per rendervi conto di come viene trattato l’argomento all’interno del libro.
Buona lettura!


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