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martedì 13 giugno 2017

Frasi Resilienza. Perseverare è umano: Pietro Trabucchi. Impegno, talento, motivazione. I punti chiave.

Il primo grande demotivatore è il mito del talento, sempre più diffuso nella nostra società. Credere ciecamente che il nostro destino sia determinato dalle predisposizioni naturali o dai geni conduce alla passività e alla rassegnazione.
Un uso troppo semplicistico e distorto della genetica contribuisce a rafforzare questa mentalità.

Le grandi realizzazioni in qualsiasi campo (artistico, sportivo, lavorativo, accademico) sono spiegabili solo molto parzialmente con il concetto di “talento”.
E' l'impegno il fattore decisivo come documenta la "legge delle diecimila ore" formulata da Anders Ericsson.

Un’altra leggenda che appesta il mondo sportivo - e non solo - è quella del "motivatore magico".
E' vero: gli altri influenzano la nostra motivazione con i loro comportamenti e i loro atteggiamenti.
Ma non si tratta di un processo magico come vorrebbero far credere taluni, quasi la motivazione fosse una sostanza che coloro possono iniettare a piacimento nel prossimo.
Noi influenziamo gli altri attaraverso la relazione, un processo che si costruisce faticosamente nel tempo.
Gli allenatori e i coach lo sanno bene.
I guru dell'istant motivation invece sono ridicoli e nascondono sotto il velo di narcisismo il loro vuoto pneumatico.


Chi usa "il bastone" - direttività e autoritarismo - per "motivare" il prossimo plasmerà solo degli automi in attesa di ordini quando lui è presente e persone incapaci di autoregolarsi quando lui non c’è.
L’autodisciplina, tuttavia, è disciplina interiorizzata.
In certi casi un pò di direttiva non guasta, soprattutto con i giovani.
Lasciar crescere i bambini solo all'insegna del "Cosa vorresti fare oggi? Cosa vorresti mangiare?.." è abbastanza pericoloso.

La leggenda degli incentivi danneggia gravemente la motivazione.
Gli incentivi funzionano come motivatori solo a breve termine, e solo se l’obiettivo da realizzare non è troppo costoso in termini di fatica del disagio personale.
Inoltre, compiere delle attività non perchè lo si è liberamente scelto, ma perchè viene erogato un incentivo, viene vissuto dalla maggior parte degli esseri umani come una perdita della propria autonomia (“Effetto Tom Sawyer”).
E quindi l’incentivo produce a lungo termine un paradossale effetto demotivante.


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