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mercoledì 1 luglio 2015

Recensione libro: Jhon McEnroe - Sul serio.

Vaffanculo Jhon McEnroe.

Questo è quello che ho pensato tre quarti di libro in poi.

La prima parte fila via liscia, interessante leggere di come cresce nella città di New York quello che diventerà uno dei più forti tennisti del mondo.
Ma dopo un pò i racconti delle sue continue sfuriate, l’egoismo e la superiorità con la quale descrive le sue partite inizia a dare fastidio.

Ok, lui è Jhon McEnroe che a 17 anni entra a far parte dei professionisti, sbanca Winbledon e si confronta per anni con i più forti giocatori di sempre.

Ma i più forti giocatori di sempre spesso e volentieri lo prendono a pallate.

Inoltre uno dei primi ad abbandonare è Borg, eterno spauracchio di Jhon.

Resta così campo libero a un giocatore sicuramente tra i più forti ma che va a perdere anche la concorrenza per la vetta della classifica.

Se facciamo un paragone ai giorni nostri è un pò la situazione che abbiamo adesso nel tennis.

Un giocatore sicuramente fortissimo come Djokovich che si confronta con giocatori sicuramente forti ma non in grado di impensierirlo se togliamo di mezzo Federer ormai trentatreenne e che quindi avrà ancora un anno al top prima che la schiena lo abbandoni e un Nadal che stenta a tornare quello di un tempo.


Quindi un McEnroe numero uno figlio anche di una situazione tennistica del tempo che non offriva rivali all’altezza.

E’ comunque un libro interessante che racconta di come essere il numero uno negli anni 80 in pieno sviluppo mediatico del tennis ha catapultato McEnroe dentro feste Holliwodiane insieme alle rock star del momento.

Di come il suo essere numero 1 gli ha permesso di conoscere e prendere lezioni di chitarra da Carlos Santana e andare nel backstage dei concerti dei Rolling Stones.

Evidenzia anche un McEnroe altezzoso e saccente che crede di poter fare tutto quello che vuole.
Di essere il numero 1 al mondo nel tennis e di poter mettere su una rock band con 4 lezioni di chitarra.

Spocchioso fino alla fine, un libro che rivela un McEnroe per quello che è.

Un vincente, arrogante che ha saputo far fruttare il momento di espansione del tennis da sport di nicchia a sport di massa.

Non gli si può che fare i complimenti per aver comunque contribuito a rendere questo sport famoso e bello con sfide epiche come il tie break vinto su Borg per 19 a 16 a Winbledon 82.

Indice delle frasi: Jhon McEnroe - Sul serio.

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