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giovedì 7 dicembre 2017

Frasi Resilienza. Perseverare è umano: Pietro Trabucchi. Sviluppare la resilienza individuale, sostenere l’automotivazine.

Sviluppare la resilienza individuale, sostenere l’automotivazine.

Convincersi di farcela, tenere duro: i due cardini dell’automotivazione.

La resilienza ha due anime.

Vediamo il primo caso di “demotivazione”.
E’ la situazione di qualcuno che non si impegna per ottenere un obiettivo, non perchè non vi aspiri, ma perchè ritiene di non poterlo raggiungere.
La frase tipica che riassume la situazione è: “Tanto non ce la farò mai, quindi meglio lasciar perdere!”.

Sentirsi autoefficace significa sentirsi adeguato o capace di raggiungere un dato obiettivo.

Il “senso di autoefficacia” è uno dei principali componenti della resilienza .
Quando manca la convinzione di potercela fare, di potere superare gli ostacoli, la motivazione risulta debole e crolla alle prime difficoltà.
Tuttavia il nostro linguaggio utilizza il termine “demotivazione” anche per indicare una situazione completamente diversa.

In questo caso parliamo di “demotivazione” da bassa capacità volizionale, cioè da scarsa volontà.
Se la frase tipica della prima situazione era :”Tanto non ce la farò mai, quindi meglio lasciar perdere!”, quella della seconda è: “Ma chi me lo fa fare?”, Oppure : “Non ne vale la pena!” O ancora: “Troppo sbattimento!”.
Le capacità volizionali rappresentano l’altro componente centrale della resilienza.

Senza capacità volizionali, la motivazione si arresta al primo sentore di disagio, alle prime fatiche.
E i desideri restano semplici velleità.


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